Ti giuro che ce la metto tutta.
Ma è veramente difficile per me. C’è Jeremy dei Pearl Jam che fa da colonna sonora e mi viene alla mente il 1994. Una folla di gente che mi spinge contro di te e contro tutti gli altri. Penso che potrei svenire da un momento all’altro ma mi tiene su solamente la forza dei miei vent’anni. Ora che di anni ne ho qualcuno in più (24?) continuo a pensarti. E continuo a pensare che non riesco a non baciarti.
Ma è veramente difficile per me. C’è Jeremy dei Pearl Jam che fa da colonna sonora e mi viene alla mente il 1994. Una folla di gente che mi spinge contro di te e contro tutti gli altri. Penso che potrei svenire da un momento all’altro ma mi tiene su solamente la forza dei miei vent’anni. Ora che di anni ne ho qualcuno in più (24?) continuo a pensarti. E continuo a pensare che non riesco a non baciarti.
Come cazzo è possibile che non mi passa? Non c’è verso di faremela passare. Ho provato in tutti i modi a pensare a qualcosa di diverso. Nell’ordine: mi sono dato al radiantismo, ho iniziato a frequentare una scuola per aspiranti piloti, pasta al sale, enologia, ho persino iniziato a collezionare libri in miniatura. Ma niente da fare. Mi torna alla mente sempre la stessa cosa.
Qualcuno mi spiega per favore come si fa a pensare cose banali come fa la mia amica Liliana? Sarebbe tutto più semplice…basterebbe mettere in fila i soliti discorsi da coppia sposata senza futuro: come è difficile arrivare alla fine del mese, quanto costa la carne al kilo, chi è stata l’ultima coppia che si è sposata e così via tante altre cose abbastanza inutili. Sarebbe tutto più semplice.
Invece io sono qua a dannarmi l’anima per capire come kz faccio a toglierti dalla mia testa.
E via. Via.
Invece io sono qua a dannarmi l’anima per capire come kz faccio a toglierti dalla mia testa.
E via. Via.
Le note di Jeremy continuano a tornarmi alla mente. Come anche i tuoi discorsi - non discorsi. Si parla, si parla, si parla. E si parla.
Ma se potessi dirti…
Cosa?
Come cosa?
Lo sai..vorrei dirti che a quel concerto tutto era diverso. Le note che mi correvano lungo la schiena, l’erba sotto i miei piedi che sapeva di bagnato, il fumo denso e dolce. E quella massa di capelli che non mi faceva vedere niente. Ti ho farfugliato qualcosa ma non mi ricordo nemmeno cosa. So solo che devo aver fatto lo stupido. Mi riesce bene.
Da allora non riesco a non pensarti. E a non baciarti.
E’ passato troppo tempo e qualcosa devo pur fare.
Vado.
Come dove?
Vado.
Come dove?
Vado. Vado.
Andrò al mare. Andrò da qualche parte dove riesco a tenere la mente impegnata e a non pensare al fatto che ci sei.
Camminerò dritto senza guardarmi indietro anche se spero più di ogni altra cosa di sentire una voce che mi chiama.
Le note di Jeremy sono ormai lontane…anche se continuo a fischiettarle mentre passeggio lungo il fiume. Non mi giro indietro e, mentre fisso le rane, ti penso. Penso a quanto vorrei portarti a Parigi. Non perché è una citta romantica…non farebbe per te (?)…ma per il fatto che prima o poi bisogna andarci. Penso a come non riesco a fare a meno di sentirti. Penso a quando guardavo a quota 2.300 metri il cielo e pensavo a te (so che ti incazzerai per questo..). E poi tante altre cose. Ma tanto che senso ha.
Ora sto andando.
Ti prego salutami tutte le persone che non ho conosciuto e che porti dentro di te.
Salutami Fred e coprilo durante l’inverno. Dagli un bacio da parte mia. Lo stesso che do a te.
Ti chiamo…il tuo numero dovrei averlo da qualche parte.