giovedì 24 gennaio 2008

Il negozio di giocattoli


Era primavera.

Non mi ricordo di quale anno.

Mi ricordo solamente la faccia di Solene di fronte al proprietario del negozio di giocattoli.

Uno dei tanti negozi di giocattoli di Nouera.

Nouera è lontanissimo dal paese in cui abita Solene. Per arrivarci occorre un viaggio lungo. A volte ci si arriva solo con l'immaginazione oppure nel silenzio della notte quando si sogna a fianco della propria mamma.

Solene non era mai stata a Nouera e non aveva mai visto prima d'ora quel negoziante di giocattoli.

"Dove mi trovo?" chiese lei mentre osservava le luci del negozio, i soldatini che marciavano affiancati,e la fata Briana che volava sopra le loro teste.

"Sei nel neogzio di giocattoli più grande Di Nouera" gli rispose lui.

"Davvero? Allora qua posso trovare tutti i giochi che voglio?" disse Sole sgranando gli occhi mentre masticava una delle caramelle della sua collana elastica.

"Certo. Vieni con me. Voglio mostrarti una cosa. Prendi" il negoziante diede a Solene una piccola scatolaverde con un fiocco viola sopra di esse.

"Che cosa c'è dentro? Chiese Sole incuriosita."Niente! disse lui. La domanda giusta non è cosa c'è dentro ma cosa c'è "DIETRO".

Solene era sempre più curiosa e maneggiava quella scatola come un oggetto misterioso.

Iniziò a guardare DIETRO la scatola ma non vide nulla.

Il negoziante la osservava e mentre guardava la sua espressiona incuriosita, sorrideva di nascosto.

"ma no..no...non intendevo esattamente dietro la scatola bensì quello che la scatola nasconde in sè" (continua)

mercoledì 23 gennaio 2008

Sfogliando

..le pagine di un giornale scorgo la notizia di un naufragio.



E' come un naufragio. Il buio freddo dell'oceano fa da culla e da frusta.



Scuote i pensieri e ti accompagna.



Volente o nolente.



Non esiste un appiglio o un fuoco esterno che possa salvarci.






E dondolo. e dondolo.






Fiotti di mare increspato lasciano il sale tra i capelli e il caldo.






Sì.






Il caldo.






Lo so. E' strano.



Un mare tempestoso, in burrasca, non può lasciare CALDO.



Ma questo è ciò che lascia Lei.



C'è chi cerca un'isola ad appiglio. C'è chi muore smarrito nel silenzio.



C'è chi si lascia cullare senza fine.






Ricordo il racconto di un vecchio marinaio al porto di Genova. Egli ripeteva all'infinito che bisogna sempre ritornare al mare. Esso è onnipotente e a lui bisogna prostrarsi.



Non esiste forza in grado di opporsi al mare.



Occorre avere rispetto di LUI. Assecondarlo ed seguirlo.



E' spaventosamente grande ciò che nasconde tra le sue umide pieghe.



Sono naufrago e voglio rimanere tale.

giovedì 3 gennaio 2008

Senza titolo


il primo Mazzola del 2008