martedì 27 novembre 2007

Caro Babbo Natale


A occhio e croce l'ultima volta che ci siamo sentiti avevo 7 anni e ti chiesi un trenino elettrico con il quale giocai si e no 3 giorni.

Ora anzichè spedire la letterina a Rovaniemi la posto sul Blog. Cazzo, ti sarai aggiornato anche tu, no?

Lasciamo da parte i trenini e le macchinine..ti devo chiedere una marea di cose, ma non so se slitta e renne reggono il peso!

Cominciamo con il chiederti di avere un conto in banca con un po' di soldi.

A 31 anni non si può essere perennemente in rosso. Poi dovresti portarmi anche una sciarpa a strisce visto che quelle dell'anno scorso mi fanno cagare e alcune le ho anche perse dopo che sono andato via dalla casa dove abitavo prima.

Poi vorrei che i miei stessero bene. E che non pensassero alla morte. Vai a spiegare a loro che forse c'è un aldilà. Cattolici, tradizionali. Cosa vuoi dir loro..

E poi vorrei la coscienza di ciò che sto vivendo. Per essere certo di fare bene e di non perdere tempo. Vorrei anche quello. Un po' di più. Per andare in palestra e per impiegarlo con le persone che mi cercano e se lo meritano come mia sorella.

Poi vorrei avere la certezza che non sarò completamente solo quando sarò vecchio. E che Andrea sarà autosufficiente.

Già che ci sei portami anche una catenina con il nome di Marylena. Mi servirà per averla vicina tutte le volte che lei non potrà, per via di sua figlia.

Nel sacco mettici anche tuttte le foto che NON ho scattato nei momenti e alle persone che ora faccio fatica a ricordare.

Se non sono stato particolarmente cattivo (ma sicuramente lo sono stato) butta dentro la slitta anche il viaggio a capo nord che voglio fare da un pezzo e la capacità di affrontare i conflitti come solo gli Uomini di polso sanno fare.

E poi, perchè no, la Champions dell'Inter, un barbaresco Martinenga del '91 e sapere che mia nonna da la ci vede e non è dispiaciuta.

Se ti avanza un po' di spazio mettici musica, libri, film e pensieri che portano all'eccellenza. L'idea di non essere all'altezza mi devasta.

Ora vado a dormire.

Se il 25 mattina non c'è tutto questo...facciamo i conti.

Ciao Zio

mercoledì 21 novembre 2007

Ulisse a Torino



Un omaggio a James Joyce




Ore 8:30, colore azzurro, organo: orecchio-udito


Fillo gira su una due cavalli bordeaux (nel 2007 non ce ne sono più ma si addice al personaggio). Le strade sono semi deserte fatte apposta per andare con la calma e con la distrazione di una qualsiasi domenica mattina. Footing di un uomo con tuta blu sulla destra. Cane che piscia sulla sinistra. L'autoradio gira i Dawn Landes, I Velvet Underground e Ivan Segreto. Sembra leggere nel pensiero di Fillo. Torino non è poi così male se costeggi il Parco Valentino e ti immagini di volare sopra la Mole.




ore 10:00, colore giallo, organo-cervello


Fillo scorre il dito tra i volumi dalle copertine cartonate. Odore di carta e muffa in quella biblioteca di Caselle. Si sofferma su un volume di Svevo fino a farsi inghiottire dall'angoscia della Senilità. Poi scorre via sul mondo di Sofia, sulle storie distratte della Serrano e sull'alchimia di Coelho. Silenzio


Silenzio


Passi lungo i corridoi e il fruscio di un vecchio intento a leggere famiglia cristiana. Sognando di andare a puttane e di evadere dai propri pensieri. Fillo osserva e registra. Legge, sfoglia, impila, cataloga, tasta, annusa e consegna la propria tessera bibliotecaria all'addetta incipriata.




ore 12:30, colore ocra organo-lingua


Layla nasconde i sorrisi tra le foglie di insalata e gioca con i capelli distratta mentre Fillo si imbottisce di un giapponese di cui non è mai sazio. E' la domenica del villaggio senza la malinconia e l'amarezza del Leopardi ma con la voglia di assaporare ogni momento. E i suoi crostini.




ore 15:00, colore viola organo-pelle-tatto


La folla del mercato rionale ricorda la finale mondiale del 2006. Berlino come Collegno. Sciarpe, cappelli, stoffe, pantaloni. Layla sposta lo sguardo veloce, chiede prezzi e contratta mercificando il proprio sorriso. Il freddo è interrotto solo dai neon e dai generatori di corrente che martellano nel frastuono del vocio di quel mercato. Piedi che schiacciano altri piedi. Mani che rubano portafogli, denti che battono dal freddo come il battito del cuore di un uomo che cerca nella pattumiera e di due ragazzi intenti a scambiarsi le anime su quella panchina.




ore 21:00, colore rosso organo-cuore


Si sciolgono i sensi e le inibizioni tra i flutti del Nobile (quello di Montepulciano). L'aria è surriscaldata come gli animi e le passioni che scorrono sotto quelle mani. Il mondo non esiste (dove sono? non mi importa..non sento niente...domani? perchè domani? ora). Fillo c'è e nemmeno uno Tsunami può distoglierlo. Lasciate ogni tristezza o voi che entrate.




ore 24:00, colore verde organo-pancia


Buio. Fillo tiene la testa di Layla come una palla da rugby. Lei abbandonata e sicura e serena. Del doman non v'è certezza ma di Fillo si. Lontano sibila un'autopattuglia. La seta, il cotone, il morbido dello loro spazio. Fillo smorza i rumori per il suo silenzio, per il suo sonno.


Questo è il ritorno nella sua Itaca. Lontani sono i Proci e Scilla e Cariddi non fanno più paura.


Fillo tiene stretta la sua Layla pronto per un'altro viaggio.




Notte


venerdì 16 novembre 2007

23 Novembre

Due lenti re non a caval mi daran un bel dono pregiato