giovedì 28 febbraio 2008

Coincidenze

Esiste una possibilità infinitesimamente piccola di incrociarsi in quel caffè.
Meno della scia di due aerei che intersecano le rotte. O il pallone scagliato proprio in quell'angolo dove il portiere non ci arriverà mai. E se ritiri mille volte non riesci a rifarlo.
Osservo i quattro angoli del giornale e le persone appena dietro esso.
Oggi è il giorno delle elezioni. Del rimpasto. Del ribaltone. Delle alleanze malcondite. Tutto sembra uguale a quanto già successo. E' un lento avvicendarsi di persone e riferimenti come un almanacco che qualcuno ha perso dal futuro e imprime le pagine già scritte di un destino segnato.
Coincidenze. Lei cerca di lasciarsi andare. Lui cerca di dare una forma ed un perchè a quell'incrocio di anime e sogni e desideri.
Non esiste raziocinio dietro ad un sogno appeso ad un filo. Quante possibilità ci sono di pescare il solito asso di cuori per dieci volte di fila? O anche solo due?
La brioche oggi è bruciata come piace a me.
Cerco tra le briciole quelle più consistenti. Per non lasciare nulla perduto.
Seguo la scia di quell'aereo per non lasciare che qualcuno mi dica dove andare.
Coincido esattamemte a ciò a cui tendo.
Potere del destino o karma.
Potere di chi crede che la vita sia una e ci si debba affondare dentro come questa brioche nel mio cappuccio ormai freddo.

giovedì 21 febbraio 2008

mercoledì 20 febbraio 2008

The Sacrifice

Buonanotte

vado a dormire.
Non fregherà un cazzo a nessuno ma se potessi rompere i coglioni a Giò, al Costa, a Fabione, a Danilò, il Gambero o il Lenaz...direi loro che va bene così.

Domani sarò a Sirmione e poi sarò con chi mi va di essere.
Buonanotteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.

Il Negozio di giocattoli (3)



Sei felice? chiese lui.


Se adesso chiudi gli occhi e cerchi di sforzarti e concentrarti su cosa vorresti di più ti prometto che la scatola riuscirà ad esaudire ciò che tu desideri.


Nel negozio le bambole di pezza iniziarono a sgranare gli occhi e ad osservare Solene. La musica usciva da un carrilon e tutte le palline colorate iniziarono a rimbalzare nell'attesa che Solene esaudisse il suo deisderio. C'erano diverse persone fuori dal negozio attaccate alla vetrina che osservavano cosa stava succedendo all'interno.


Solene strinse gli occhi più forte che poteva. Strinse anche i pugni e si concentrò sui pensieri più profondi che aveva. Era talmente concentrata e contratta che anche i muscoli le facevano male.


Dopo aver pensato per alcuni secondi a ciò che avrebbe voluto di più riaprì gli occhi e si accorse che tutto era sparito.


Erano spariti la sua DS Lite, mille tra caramelle e dolci gommosi. il piccolo chihuahua con cui poter giocare. E anche l'uomo con la barba scura.


Al posto di tutto questo c'era una foto.


Una foto di una donna con i capelli scuri e che lei conosceva bene.


Marylena.


Solene non capiva perchè tutto quello che aveva visto appena un secondo prima era sparito. Il negoziante la guardò con tenerezza.
"Vedi" disse lui
"Tutto quello che desideri e che potresti avere, adesso o fra 1000 giorni, sarà possibile grazie a quella "foto". Tu e lei, insieme, potrete fare tutto quello che volete per cui non c'è bisogno che io ti regali tutto ciò che ti passa per la testa"
"Ci sono delle cose che ti arriveranno perchè sei una bambina dolcissima. E ci sono altre cose che ti arriveranno o ti sono già arrivate grazie all'amore di tua mamma"
"E' questo il vero dono che tu devi tenere stretta. E non esiste scatola dai mille colori o incatesimo fatato che possa darti quello che il rapporto tra te e tua mamma possa darti"
"Stai vicino a lei. Lei starà vicino a te. E questo vale più di 1000 incantesimi che io possa esaudire, credimi"
Solene gli sorrise e guardò la foto di sua mamma.
Fino a quel momento aveva pensato che la cosa più importante del mondo fosse lei.
Dopo essere entrata in quel negozio di giocattoli lo pensò ancora più forte.
Corse a casa da lei. La abbracciò forte forte e dopo aver giocato con lei a UNO le disse che le voleva veramente bene.

Un bene forte e grande come solo una scatola magica dei desideri può essere.

mercoledì 13 febbraio 2008

Mario Beltrami


"Alla fine anche ieri l'Inter ha vinto"

"Questi non li ferma più nessuno"

Mario ha il viso segnato dal freddo e dalle rughe. Tiene la tazzina con il cappuccio tra le mani tremolanti. Sono 47 anni che fa colazione alle 8:15 perchè dopo c'è la spesa e prima la gazzetta all'edicola in fondo alla via.

"Metto solo metà bustina perchè il dottore mi ha detto che ho la glicemia alta. Devo stare attento, eh".

Entrano due ragazzi con l'auricolare bluetooh una donna firmata e un uomo con il cane e la barba ugualmente spinosi.

"Mi fa un caffè?" "Un cappuccio e una brioche, per favore"

Gente che viene e va. Ognuno con la propria scia di dopobarba, profumo, umido, naftalina.

"Hai visto che è caduto il governo? Si ma io questa volta non vado più a votare perchè sono stufo. Alla fine rubano tutti allo stesso modo"

Il barista prepara i piatti per il pranzo. Le parole di Mario nemmeno lo sfiorano.

"E poi dicono sempre che alzano le pensioni e io più che 15 Euro in 5 anni non ho visto"

In sottofondo musica diffusa. Inglese. Rock. Qualcosa che Mario non riesce a capire e che confonde con il Rumore.

"Adesso vado, eh" "Devo comprare un po' di verdura perchè sono rimasto senza. Anche quella continua sempre ad aumentare".

Entra una ragazza bionda con un tacco importante. Mario la guarda e le sorride. Mario sorride a tutti. Sta bene nella sua giacca a vento rossa. Nei suoi tempi dilatati. Nei suoi gesti sempre uguali.

"Va beh, adesso vado, eh"

Alla cassa si battono i soliti scontrini distratti. Il barista pulisce il bancone e affetta del limone.

Mario lo osserva e sorride.

"Dai vado, che se no faccio tardi. Ho tante cose da fare"

"Va bene Mario, ci vediamo domani"

Tra tutte le cose che Mario poteva fare quel giorno non aveva certo pensato di morire.

Negli ultimi due mesi il solito avvicendarsi: due ragazzi con l'auricolare bluetooh una donna firmata e un uomo con il cane e la barba ugualmente spinosi. Una ragazza bionda con un tacco importante. Il barista pulisce il bancone e affetta del limone.

"Ma quel vecchio rompicoglioni che veniva tutte le mattine?"

"Ma chi quello con la giacca rossa?"

"SI. Come si chiamava?"

"Boh. Non ricordo"

"E' un po' che non si vede. Chissà che fine ha fatto? Sarà morto"

E il barista e la cassiera ridono.

I soliti scontrini distratti e da un po' qualcosa in meno.

Che non è solo l'Euro e 90 in meno. Ma qualcosa in meno per tutti.

Ciao Mario


lunedì 11 febbraio 2008

Il Negozio di giocattoli (2)


Solene sembrava confusa e chiese al negoziante maggiori spiegazioni.

"Vedi" disse lui "questa scatola è magica. E' una scatola che è in grado di leggere nella tua mente. Riesce a capire ciò che vuoi e, se tu lo vuoi veramente, fa di tutto per renderti felice. Vuoi provare?"

Solene era dubbiosa ma provò a concentrarsi. Nel frattempo un piccolo soldatino cominciò a suonare un tamburo rosso, un aliante dalle ali di carta volava sopra la sua testa e dalle finestre di quel negozio filtrava una luce gialla, rossa e viola che illuminava la stanza come un caleidoscopio artigianale.

"Ok. Voglio provare" Disse lei. Chiuse gli occhi e si concentrò su ciò che desiderava di più.

All'improvviso iniziarono ad uscire da quella scatola i giochi più belli per la sua DS Lite, mille tra caramelle e dolci gommosi. Solene strinse ancora più forte gli occhi e da quella scatola uscì anche un piccolo chihuahua con cui poter giocare. Quando capì che funzionava iniziò a sorridere. I suoi occhi erano così luminosi come solo il Sole è capace di fare. E il suo sorriso era così dolce che niente al mondo poteva dare la stessa sensazione. In quel negozio polveroso e pieno di giocattoli la luce filtrava tra le tende e colpiva i suoi capelli miele. Non esisteva bambola o principessa più bella di Solene.
Provò a sforzarsi ancora di più e da quella scatola uscì un uomo grande. Con una barba scura e la pelle un po' bruciata dal sole. Le spalle grandi e le mani forte. Pronte per tirarla su quando ne avrebbe avuto voglia. O per le giornate al mare o per le corse sui roller o sulle piste di ghiaccio.
Solene guardava l'immagine di quell'uomo con ammirazione e dolcezza. Ed era felice.
All'improvviso si rese conto che quello era tutto quello che avrebbe voluto. Rideva. E rideva. E i suoi capelli si muovevano come fiori mossi dal vento.
Il negoziante di giocattoli la guardava e si avvicinò a lei (continua)