venerdì 28 dicembre 2007

Ce l'avete fatta, bastardi


Benazir Bhutto era nata il 21 giugno 1953, in una famiglia benestante proprietaria terriera. Suo padre, Zulfikar Ali Bhutto, aveva fondato il Partito del Popolo Pakistano (PPP) ed era stato presidente e primo ministro del Pakistan dal 1971 al 1977


Dopo essersi laureata in politica ad Harvard e a Oxford, Bhutto era tornata in Pakistan nel 1977, poco prima che i militari salissero al potere destituendo suo padre. Benazir Bhutto aveva ereditato la leadership del PPP dopo l'uccisione del padre nel 1979 quando al potere c'era il generale Mohammad Zia-ul-Haq.


Inizialmente eletta primo ministro nel 1988, Bhutto era stata accusata di corruzione e destituita dall'allora presidente nel 1990. Tornata al potere nel 1993 dopo il suo successore, Nawaz Sharif, aveva dovuto dimettersi per divergenze con il presidente.


In 1999, Bhutto e il marito, Asif Ali Zardari, erano stati condannati a cinque anni di carcere e multati per 8,6 milioni di dollari con l'accusa di aver preso tangenti da una compagnia svizzera ingaggiata per combattere le frodi alla dogana. Una corte suprema aveva rovesciato la sentenza di condanna, giudicandola non imparziale. Bhutto, che aveva nominato il marito ministro per gli investimenti durante il suo governo dal 1993 al 1996, era all'estero al momento della condanna e aveva scelto di non fare ritorno in Pakistan.

Gli avvocati a Ginevra di Bhutto hanno annunciato il mese scorso di aver fatto ricorso in appello nell'ambito di un'inchiesta in Svizzera su un presunto riciclaggio di denaro a carico dall'ex premier e del marito. L'istanza potrebbe portare a nuove udienze sul caso, ma non prima degli inizi del 2008.

Nel 2006 Bhutto aveva aderito a una Alleanza per il ritorno della democrazia con il suo storico rivale Sharif, ma i due si erano trovati in disaccordo sulla strategia per trattare con il presidente Pervez Musharraf. Bhutto pensava che sarebbe stato meglio negoziare con Musharraf, mentre Sharif aveva escluso qualsiasi mediazione con il generale.

Bhutto era tornata in Pakistan nell'ottobre 2007 dopo otto anni di esilio volontario dopo che Musharraf, con il quale aveva negoziato sulla transizione del Pakistan verso una democrazia civile, le aveva garantito protezione rispetto ai vecchi procedimenti per corruzione a suo carico.
Al suo ritorno, mentre l'ex premier viaggiava in auto per Karachi, un attentatore si era fatto saltare in aria uccidendo 139 sostenitori e membri della scorta.
Il 26 dicembre, Bhutto aveva promesso di combattere per i diritti dei lavoratori durante la sua campagna per le elezioni generali di gennaio.

lunedì 24 dicembre 2007

Do you believe me?

Mi credi?
inebriano le tue pieghe sul mio viso
i silenzi della mia stanza
attendono tuoi profumi
Teorie di granitica volontà
mi lacerano di bene.
Ascolto i tuoi occhi
non dici ma sento.

Perchè temiamo di non esser all'altezza?
Io della tua e tu della mia.
Dono di attesa
accolgo il tuo passato come bimbo avvolto in fasce
dell'amore che ho da darti.

Il buio scatola accoglie
i desideri d'un domani insieme

Dormirai con me?

Sarai al mio fianco?

Lenta fusione di noi
Tempo fuggevole di ciò che rincorri
Ti dono la mia presenza
Chiamalo sogno
questo connubio d'anime

Lascia che sia

Del domani t'offro impegni
rose, sacrifici e note
per riempirti l'animo.
Mi credi?

Accoglimi piano
raccogli i cocci e danza
Etoile del mio presente.
Questi fiori adornano il tuo viso
Tu sei vita per la mia.


Poesia di San Saldero

domenica 16 dicembre 2007

23:03


In ogni malattia esiste un seme.

Il dolore, la sofferenza, possono essere un viatico verso qualcosa che lascia un segno.

Frida Kahlo, pittrice messicana dei primi del novecento, nasce affetta da spina bifida e, successivamente, è costretta a letto a causa di un incidente automobilistico.

L'immobilismo forzato porta sua madre a metterle uno specchio sopra il letto nel quale è costretta a vegetare.

L'immagine di se stessa sopra di sè porta Frida alla produzione di una serie numerosa di autoritratti.

Lo stato di sofferenza in cui versa non la sottrae (anzi la sprona) da essere rivoluzionaria ed anticonformista. Ha una relaizone con Trotsky e vive una storia d'amore con il pittore di Murales Riva con il quale si posa, divorzia e nel 1940 si risposa nuovamente.

C'è sempre qualcosa di buono dietro qualcosa di male.

sabato 15 dicembre 2007

Attilio Bertolucci


Assenza


Assenza,

Più acuta presenza.

Vago pensier di te

Vaghi ricordi

Turbano l’ora calma

E il dolce sole.

Dolente il petto

Ti porta,

Come una pietra Leggera.

Mon essentiel

Je fais de toi mon essentiel
Tu me fais naître parmi les hommes
Je fais de toi mon essentiel
Celle que j'aimerais plus que personne
Si tu veux qu'on s'apprenne
Si tu veux qu'on s'apprenne

mercoledì 12 dicembre 2007

Alcune cose

Ci sono alcune cose per cui vale la pena di esserci, pensava Montparnasse avvolto nel suo crema cappotto. Il vento gelido spirava come a fargli ricordare delle sue origini scandinave.

Annotava sul taccuino con la custodia di pelle sdrucita. Vediamo...cose per cui vale la pena esserci..sicuramente il mio Oban, con dell'acqua fredda a parte. Il retrogusto di carbone e grano. Tappeto di sensazioni per il riposo dei miei pensieri.


Questo mi fa stare bene, pensava Montparnasse, mentre con le dita ingiallite arrotolava un filtro e del tabacco francese.


E poi vale la pena di esserci per la nebbia che avvolge i silenzi di Edam. Montparnasse passeggiava tra i ponti levatoio, i mulini e le case irregolari. Pensava che vale la pena esserci anche solo per l'idea. L'idea di progettare qualcosa con Ylenia. Compagna, madre e gioco del suo tempo.


Vale la pena esserci anche per il benzinaio che ti parla dei problemi del governo o per tua madre che ti racconta il sapore della guerra.


Montparnasse raccoglieva i pensieri dietro il vetro appannato di Cafè Nero. Pensava a quanto fosse importante esserci per vedere se i suoi figli e i suoi nipoti avranno un futuro migliore. Il futuro non è più quello di una volta. IL FUTURO NON E' PIU' QUELLO DI UNA VOLTA.




Montparnasse è pronto a dare tutto quello che ha pur di esserci. Darebbe via la sua macchina giapponese ed il quadro di Klee ereditato da uno zio bernese. Darebbe via anche soldi, il tempo perso e parte dell'onore, perchè no. A patto di esserci. Di poter vivere questi momenti. Verrà un tempo in cui il benzinaio chiuderà. Il suono dolce della voce di sua madre sarà solo un ricordo come le foto ingrigite dal tempo e dalla polvere. Verrà un tempo in cui anche il whisky avrà un altro sapore.


Le cose cambiano.


Quale è il segreto?


Il segreto?


...


...


Che noi si evolva con loro.

mercoledì 5 dicembre 2007

IKEA




Sono andato all'IKEA.


Credenza Marcus € 299, 7 cassetti capienti.




Dato che i miei sogni nel cassetto non ci stavano più mi sono dovuto attrezzare...