lunedì 22 settembre 2008

per loro


Toglici il rosso cinese, il giallo lumiere o il blu prussia.
Sarebbe diverso senza il rosa per l'incarnato.
Ogni colore è un pezzo del mio aquilone.
L'insieme dei colori fa quello che riempie la mia vita. I miei racconti. I pensieri. E questo post.
Ognuno di loro è un colore.
Difficile dire che colore corrisponde a Danilo, alle Faine a Mary.
Ognuno va dosato sulla tela. Ma va anche sparato e mescolato e improvvisato senza schemi, ritagli, tracce.
Riposo la mente osservando le mie tele. Quelle appese ai muri e al cuore.
Se non avessi i miei colori non saprei il gusto dei ricordi rinchiusi nelle foto. Non conoscerei il sapore di un sabato sera immerso nei momenti con Mary e la Ne.
Non vedrei le sfumatore e i riflessi delle riflessioni con Dani.

I fauvisti mi hanno insegnato il colore puro e violento. Klee mi ha dato la semplicità e l'astrattismo semplice e infantile. Di Pollock salvo gli schizzi e la fisicità e l'ebrezza. Di Klimt il rigore manicale delle incisioni. E poi la Madonna di Munch è un inno all'erotismo religioso. E di Dalì vorrei la follia. Rinchiusa in uno dei suoi cassetti da aprire al bisogno. Quando il tempo lo richiede.

A loro

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